Kokeshi vintage originale giapponese in legno.
Interamente incisa e dipinta a mano, raffigura una graziosa ragazza che indossa un tipo di kimono molto elegante e formale, caratterizzato dalle lunghissime maniche e decorato con un motivo di fili d’erba selvatica. L’utilizzo di una pittura brillante conferisce una notevole intensità e profondità alla figura.
Il kimono è impreziosito da parti decorate con la pregiata tecnica shibori, caratterizzata da piccoli rombi con un puntino racchiuso al loro interno. Si tratta di una delle più importanti tecniche di decorazione sulla seta effettuata a mano legando la stoffa prima di tingerla.
Si distingue per il perfetto lavoro di incisione e per lo stile sofisticato e principesco che richiama le donne di corte in Giappone nel periodo Heian (794-1185). In questa splendida epoca infatti le dame indossavano pregiati kimono e portavano i capelli lunghi fino a terra poiché era considerato il massimo attributo di avvenenza. Dal bordo delle maniche e da collo si possono notare gli stati dei sotto-kimono dai colori luminosi e contrastanti con quello più scuro del kimono.
Spicca inoltre per la linea arrotondata ( la sua larghezza è praticamente pari alla sua altezza) e per il senso di dolcezza che infonde in chi la stia guardando.
L’espressione del volto è affascinante e trasognata ed è sottolineata dalla posa con lo sguardo rivolto verso l’alto, dagli occhi semichiusi e dalla bocca teneramente tondeggiante.
Si tratta di un modello originale di Toa Sekiguchi, pluripremiato artista di kokeshi. Nato nella prefettura di Gunma nel 1942, nel 1985 ha ricevuto il “Minister of edication Award” e nel 2001 l’ambitissimo e il più importante “Prime Minister Award”. Tra gli altri veri premi ricordiamo il “The Minister of International Trade and Industry”.
Pur essendo una kokeshi d’epoca, le condizioni sono molto buone.
E’ disponibile in un unico esemplare.
Altezza: 10,5 cm
Diametro: circa 10 cm
Nel gennaio 2020 abbiamo realizzato in Giappone un’intervista all’autore Toa Sekiguchi, clicca qui sotto per leggere l’intervista: